Cig autonomi

È ormai in dirittura d’arrivo la nuova cassa integrazione per le partite Iva iscritte alla gestione separata richiesta di CNA.
Sul testo emendato della Legge di Bilancio, infatti, maggioranza ed opposizione hanno trovato l’accordo per questa innovativo ammortizzatore sociale che si chiamerà “Iscro” (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa).

Nella versione rivista ieri sera dal Mef, la misura prevede un sostegno monetario per sei mensilità, che va da un minimo di 250€ al massimo di 800€ al mese.
I requisiti per accedervi sono:

  1. aver prodotto un reddito inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei 3 anni precedenti;
  2. aver dichiarato un reddito non superiore a 8.145€;
  3. essere in regola con i contributi;
  4. avere la partita Iva aperta da almeno 4 anni.

Per finanziare l’intervento è previsto un incremento dell’aliquota aggiuntiva pari a 0,26 punti percentuali nel 2021, che sale a 0,51 punti percentuali per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

Caratteristiche:

  1. La prestazione non è cumulabile con il reddito di cittadinanza.
  2. Può essere richiesta solo una volta nel triennio.
  3. La sua erogazione è accompagnata dalla partecipazione a percorsi di aggiornamento.

Esonero parziale dei contributi per gli autonomi

È stato poi approvato un altro emendamento, che dovrà essere confermato dal voto del Parlamento, che punta a creare un fondo con una dote di quasi 1 miliardo per finanziare l’esonero parziale dei contributi previdenziali a carico degli autonomi aderenti alle gestioni previdenziali INPS e agli iscritti alle Casse private.
Nell’attuale versione, a usufruire dell’anno bianco saranno solo i liberi professionisti e gli autonomi con compensi e ricavi fino a 50 mila euro lordi e con una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel 2020 di almeno il 33% rispetto al 2019.