Un incontro cruciale per il futuro economico dell’Emilia-Romagna si è tenuto oggi presso la sede regionale di CNA, dove il presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini e il segretario Diego Benatti, insieme ad una delegazione composta dalla presidenza regionale della Confederazione e dai presidenti regionali di mestiere, hanno accolto il neoeletto presidente della Regione, Michele De Pascale, e la presidente facente funzione Irene Priolo. Al centro della discussione: le sfide e le opportunità per le oltre 60 mila imprese associate, cuore pulsante di un’economia regionale in evoluzione.
L’appuntamento non è stato solo simbolico, ma rappresenta il segnale concreto di un dialogo efficace tra la Regione e il mondo imprenditoriale, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del territorio. La presenza di De Pascale, appena insediato, e di Priolo, garante della continuità amministrativa, è stata letta dai vertici della Confederazione come un chiaro impegno per un confronto diretto e costruttivo con le realtà produttive.
Innovazione, sostenibilità e semplificazione: le priorità per le PMI
La discussione è partita dalle priorità espresse dal programma del nuovo governo regionale, che punta su innovazione, sostenibilità e semplificazione burocratica. Questi temi sono stati al centro del dialogo con particolare attenzione al ruolo delle piccole e medie imprese, motore economico e sociale dell’Emilia-Romagna. Questa è una delle questioni più sentite dagli imprenditori che chiedono risposte rapide e incisive, così come sentono l’urgenza di un sostegno alla digitalizzazione: con l’Emilia-Romagna in prima linea nel settore Big Data e Intelligenza Artificiale, il dibattito si è soffermato sulle misure tese a garantire che anche le piccole imprese possano beneficiare di queste opportunità.
Accesso ai fondi e formazione: leve per la crescita
Altro nodo centrale è stato l’accesso ai fondi regionali per l’innovazione e la crescita. La CNA ha chiesto chiarimenti sulle strategie che il nuovo esecutivo intende introdurre per facilitare l’accesso al credito, spesso ostacolato da procedure complesse. Il tema della formazione è stato trattato con altrettanta importanza per rispondere rapidamente alla carenza di competenze tecniche necessarie per mantenere competitiva la produzione regionale. La sinergia tra istituzioni, imprese e rappresentanze di categoria è la chiave per colmare questi bisogni.
Guardando al futuro: il passaggio generazionale e le nuove opportunità
Il passaggio generazionale nelle imprese è emerso come una sfida strategica per il futuro del tessuto produttivo, particolarmente in un contesto caratterizzato dalla crisi demografica che interessa il nostro Paese. Il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione stanno modificando profondamente la struttura socioeconomica, riducendo il numero di giovani disponibili ad assumere il ruolo di nuovi imprenditori e innovatori. Le nuove generazioni, pur rappresentando il futuro dell’imprenditoria regionale, sono oggi numericamente meno consistenti rispetto al passato. Questo richiede strategie mirate per valorizzare ogni talento e incentivare la partecipazione dei giovani nel mondo imprenditoriale. A tal fine secondo la Confederazione è essenziale investire in formazione, promuovere politiche di sostegno all’avvio di nuove attività e rafforzare i legami tra scuola, università e impresa.
Favorire il ricambio generazionale non significa solo assicurare continuità alle aziende, ma anche cogliere l’opportunità di introdurre nuove idee, competenze e modelli di business più sostenibili. In questo processo, tuttavia, è fondamentale considerare l’integrazione di giovani provenienti da contesti diversi, anche grazie alla valorizzazione delle competenze di chi arriva da altri Paesi, per compensare il calo demografico interno. La sfida del nostro presente è dunque duplice: garantire una transizione generazionale di successo e affrontare l’impatto della crisi demografica con soluzioni innovative che possano trasformare questo ostacolo in un’opportunità di rilancio per il sistema economico e sociale.
L’incontro ha confermato l’importanza di una cooperazione stretta tra istituzioni e mondo imprenditoriale. “Oggi gettiamo le basi per una collaborazione che punta a valorizzare il nostro patrimonio imprenditoriale, creando le condizioni per un futuro prospero e inclusivo”, ha dichiarato il presidente Paolo Cavini. “Le nostre imprese sono il cuore pulsante del territorio, ma senza una strategia condivisa rischiamo di compromettere non solo la competitività, ma anche il tessuto sociale. La crisi demografica è una sfida complessa: dobbiamo agire ora per attrarre e sostenere i giovani talenti, incentivando la formazione e semplificando l’accesso alle risorse, per garantire loro un futuro nel nostro sistema produttivo”. Cavini ha inoltre sottolineato il valore dell’inclusione: “Dobbiamo essere pronti a integrare giovani provenienti da ogni contesto, valorizzando il contributo di nuove competenze e culture. Solo così possiamo trasformare il calo demografico in un’opportunità per rinnovare il nostro tessuto imprenditoriale e renderlo ancora più dinamico e innovativo”.
Il confronto di oggi non è che l’inizio: le risposte e le strategie che emergeranno nei prossimi mesi saranno decisive per plasmare il futuro economico e sociale dell’Emilia-Romagna.