Il caldo è alle porte e molti sono tentati dall’installazione di un condizionatore, un climatizzatore o una pompa di calore per la propria casa o per il luogo di lavoro.

Attenzione, però, al fai da te: l’installazione di questi impianti, infatti, è vincolata alla conoscenza delle normative in materia, quelle del DPR 146/2018, che ha lo scopo di controllare le emissioni dei gas fluorurati (FGas), i cosiddetti “gas serra”, contenuti nei condizionatori e potenzialmente dannosi per l’ambiente, se non gestiti correttamente.

In particolare, chi opera nel settore deve essere in possesso della certificazione FGAS rilasciata da enti accreditati e designati dal Ministero dell’Ambiente, oltre ad aver il compito di redigere un’apposita banca dati, dove non solo vengono annotate le nuove installazioni e le vendite di FGas, ma anche gli interventi di manutenzione, controlli e smantellamento. Il tutto per avere una vera e propria carta di identità dell’impianto, con i dati relativi al luogo di ubicazione, all’anagrafica del proprietario, alla tipologia di apparecchio, rilasciando al consumatore la documentazione obbligatoria per legge.

Peraltro, solo l’installazione di impianti di climatizzazione curata dai soggetti accreditati consente di accedere al bonus del 65%, che spetta in molti di questi interventi.

Proprio questo il privato che decide di acquistare autonomamente (anche online) un condizionatore fisso, al momento dell’acquisto è tenuto a sottoscrivere una dichiarazione recante l’impegno, sotto personale responsabilità, che l’installazione sarà effettuata da un soggetto certificato, con una sanzione amministrativa che, in caso di violazione delle norme, parte da diecimila euro.

Ma c’è di più: sono gli installatori qualificati quelli che possono dare i migliori consigli d’uso: ad esempio, impostare gli impianti di climatizzazione per temperature non inferiori ai 25 c°, con l’attivazione della funzione deumidificazione, la lro utilizzazioni in locali chiusi e limitandola nelle ore più calde (soprattutto nella fascia 14.00-20.00), evitando per quanto possibile di lasciare gli apparecchi in stand-by, per non continuare a consumare energia.