Dibattito all’Assemblea di CNA Modena

Oltre ottanta imprenditori hanno preso parte ieri sera, giovedì 7 luglio, presso il chiostro di San Geminiano, al dibattito che ha visto impegnati il presidente nazionale di CNA Dario Costantini, il sociologo Ilvo Diamanti, Stefano Feltri, direttore del quotidiano Domani, e Claudio Medici, presidente della CNA modenese.

Il tema era di quelli particolarmente sentiti: serve ancora la rappresentanza? Era questa la domanda di sfondo al confronto aperto dal presidente Costantini con una suggestione: “CNA ha più associati di diversi partiti messi assieme, ma spesso il partito, o il singolo politico, ha un’interlocuzione diretta con il singolo cittadino. Questo è solo un aspetto del rapporto che esiste oggi tra politica ed associazioni. E CNA, da 76 anni riesce a generare un movimento di partecipazione fatto di donne e di uomini, di persone”.

Sull’importanza delle persone si è soffermato anche Ilvo Diamanti. “Siamo ormai in una democrazia immediata, che ambisce o pretende di saltare la mediazione. In un mondo così, fatto di persone sole, la rappresentanza è importante perché diventa un luogo di riflessione, collaborazione e discussione, oltre che un luogo di incontro sociale. Esiste una relazione molto stretta tra la vita online e sfiducia negli altri: la vostra attività quotidiana va in senso opposto e per questo il vostro ruolo di mediazione è fondamentale. Ed è merce rara. È vero che in questi ultimi vent’anni abbiamo vissuto una crisi della rappresentanza, ma le cose stanno cambiando”.

Stefano Feltri ha invece puntato l’indice sul distacco esistente tra territorio e politica, evidenziando la necessità di difendere gli interessi particolari. “Non si può pensare solo in termini di Pil – ha sottolineato il direttore di Domani – e per di più sono finite le scorciatoie, in un mondo sempre più complicato, dove si rischia di morire di inflazione o di recessione. Credo che le associazioni debbano fare anche questo tipo di scelte perché i partiti sono rimasti indietro, percepiscono un crescente disagio sociale ma senza essere capaci di affrontarlo. Serve dare opportunità a chi ha idee chiare. Tutelare solo una parte, se questa è una parte sana, non è più un tabù”.

In questo contesto qual è il futuro di CNA? “Il futuro è un libro che dovremo scrivere insieme – ha concluso Costantini. Di una cosa però sono certo: che il nostro futuro dipenderà dal fatto di riuscire ad essere utili alle imprese e CNA ha le potenzialità di farlo. Peraltro, la sglobalizzazione – potremmo chiamarla così – a cui stiamo assistendo offre diverse opportunità. Alle imprese e a CNA”.

Il dibattito si è poi concluso con il saluto di Claudio Medici al segretario territoriale Alberto Papotti, che dopo sette anni, il prossimo mese di settembre, lascerà l’incarico a Francesco Stagi.