Il primo social housing bond in Italia porta il nome di Cassa depositi e prestiti (CDP), ma è stato collocato per la maggior parte all’estero. Sulla scia dell’impegno di Cassa Depositi e Prestiti a favore dello sviluppo sostenibile del Paese, la società è tornata sul mercato obbligazionario con una nuova emissione social questa volta dedicata all’edilizia sociale. Il mercato ha apprezzato al punto che le richieste degli investitori istituzionali hanno toccato 5 miliardi di euro, oltre sei volte superiori all’offerta di 750 milioni di euro.
In fila per sottoscrivere il bond oltre 270 investitori in prevalenza fondi di asset management specializzati in investimenti responsabili (ESG), fondi pensione e assicurazioni francesi, tedeschi e spagnoli che si sono aggiudicati il 65% dell’emissione. La forte richiesta ha convinto CDP ad aumentare l’offerta inizialmente di 500 milioni per portarla a 750 milioni di euro consentendo di abbassare il prezzo dall’iniziale spread sul midswap di 135 punti base fino a quota 113 punti base.
Il bond che ha una scadenza di 10 anni, paga un coupon dell’1% e un rendimento dell’1,1% il livello tra i bond CDP più contenuto rispetto al BTp che ieri scambiava allo 0,96 per cento. “Il successo dell’operazione – ha dichiarato l’AD di CDP Fabrizio Palermo – dimostra come il Social Housing Bond sia un nuovo e importante tassello di una strategia volta a creare valore condiviso, integrando criteri di valutazione ambientali e sociali nelle attività di CDP, con l’obiettivo di fornire un contributo tangibile per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu”.
“Cassa Depositi e Prestiti è impegnata nel social housing da oltre dieci anni – ha spiegato Fabio Massoli, head of finance di CDP – partecipando con un miliardo di euro al Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA), che è gestito da CDP Investimenti SGR ed ha una dotazione complessiva di circa 2 miliardi di euro”. Nel FIA, tra i suoi investitori, figurano il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le principali banche nazionali, primarie compagnie di assicurazione e alcuni tra i principali enti previdenziali italiani. A sua volta il fondo alimenta a sua volta altri 30 fondi locali che hanno come co-investitori gli stakeholder locali, con una mobilitazione di risorse private e pubbliche superiore ai 3 miliardi di euro. Tutti interventi di edilizia sociale dedicati alle nuove esigenze abitative di una parte della popolazione penalizzata dalle dinamiche del mercato immobiliare tradizionale. Tra questi 250 progetti per rendere disponibili circa 20mila alloggi sociali e 8.500 posti letto in residenze temporanee e studentesche su tutto il territorio nazionale.
Per maggiori informazioni contattare Daniele Tanferri, responsabile CNA Costruzioni – tel. 059 418548 – dtanferri@mo.cna.it