Il supereuro arresta la marcia dei prodotti italiani sui mercati extra-UE: da inizio anno, continuano ad avere il segno meno le vendite nell’Area extra UE, con un dato trimestrale del -1,8% su base annua, nei dati destagionalizzati. In ripresa, invece, l’export a livello europeo, con un incremento del 4,0%.
“Le imprese stanno modificando le loro strategie di posizionamento, cercando di trarre beneficio dai segnali di ripresa sul fronte europeo e di arginare gli effetti di un euro fortemente apprezzato, che penalizza i risultati sui mercati al di fuori dell’Unione”, è il commento di Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, analizzando i dati Istat sul commercio estero diffusi a maggio. “Pur di mantenere quote di mercato in quest’Area, stanno limando i prezzi per mantenere i margini, tant’è che i valori medi unitari sul fronte Extra-UE appaiono in calo dello 0,3% nei primi tre mesi dell’anno”.
Sul versante europeo, la bilancia commerciale italiana presenta un surplus di 5,7 miliardi di euro con Francia, Regno Unito e Spagna, con tassi di incremento delle esportazioni che vanno dal 2,8% all’8,8%. Inoltre, acquistano importanza come partner i Paesi dell’Europa dell’Est e, nello specifico, Polonia (+8,0%), Romania (+10,8%) e Repubblica Ceca (+9,6%).
A livello settoriale, la meccanica traina in territorio positivo il surplus del Made in Italy, con un attivo di 11,4 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2014, pari a ben il 63% del saldo extra-energetico.
“Tenuto conto che questa situazione di rallentamento delle performance esportative si riscontra anche in altre economie europee, appare sempre più urgente un intervento della BCE volto a riequilibrare il rapporto euro-dollaro”, ha dichiarato in conclusione Esposito.
Fonte: ItalPlanet News