E’ una modalità tutta nuova quella che l’amministrazione comunale di Finale Emilia sta adottando per dare le dovute informazioni agli interlocutori istituzionali, oltre ai singoli interessati. Prima una convocazione pomeridiana, evidentemente per pochi, una decina di giorni prima delle discussioni, attraverso i social, WhatsApp e volantini. Viva la modernità, ci mancherebbe, solo che Facebook rimane una modalità di comunicazione volontaria e non una forma di comunicazione ufficiale. A seguire un consiglio comunale aperto, peraltro voluto dalla minoranza, in cui si spiega un progetto che viene definito dal sindaco definitivo, ma in realtà non definitivo, con tanto di una scadenza, il 30 settembre, che l’amministrazione sa in anticipo essere di fatto una “non” scadenza”.
Argomento della contesa, rispetto alla quale il Comune ha con enfasi affermato di voler cogliere tutte le considerazioni della comunità, il rifacimento della piazza che ospita il mercato locale. Enfasi evidentemente un tantino accentuata, perché ad oggi, tre settimane dopo averle consegnate all’Amministrazione, le considerazioni di Rete Imprese Italia, l’organizzazione a cui aderiscono Cna, Lapam, Confartigianato e Confesercenti, non hanno avuto alcuna risposta. In particolare, non ha avuto risposta il messaggio di posta elettronica certificata – preferita a Facebook – nella quale Rete Imprese ha richiesto alcune informazioni che non sono state date negli incontri avvenuti precedentemente. In particolare, una documentazione planimetrica che definisca la diversa collocazione dei posteggi del mercato settimanale e il loro numero; la quantità totale dei posteggi e quella di eventuali esuberi; la collocazione degli stalli per il parcheggio delle automobili e il loro numero e la collocazione dei parcheggi che risulterebbero eventualmente in esubero.
A oggi tutto tace. Nessuna risposta, nessun commento. Evidentemente ci sono pareri di serie A e di serie B, e quello delle imprese rientra tra i secondi. CNA, Confesercenti, Lapam-Licom, Confcommercio-Ascom, ritengono che un progetto così importante (valore economico oltre 1,8 milioni di euro) e che coinvolge direttamente tutte le attività che si affacciano sulla piazza, gli ambulanti presenti nel mercato settimanale, i cittadini che frequentano questi luoghi o anche solo utilizzano gli stalli dell’ampio parcheggio, richieda un maggiore coinvolgimento e l’ascolto dei soggetti coinvolti e delle organizzazioni che li rappresentano.
Non è quindi per manie di protagonismo che Rete Imprese Italia chiede di avere delle riposte: “Non vogliamo entrare nel merito della parte tecnica del progetto, non è di nostra competenza – commentano le Associazioni – Siamo invece interessati a dire la nostra sull’inamovibilità dell’area mercatale e sapere di quanti parcheggi in meno si stia parlando”.