Le aziende che hanno conseguito entro il 31 dicembre 2024 la certificazione della parità di genere possono beneficiare dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a proprio carico non superiore all’1% nel limite massimo di 50.000 mila euro annui, da riparametrare su base mensile. Per accedere all’esonero i datori di lavoro privati in possesso della certificazione dovranno presentare apposita domanda telematica all’INPS, entro il 30 aprile 2025.
Il Ministro per le pari opportunità e la famiglia ha emanato il decreto che definisce i parametri minimi per il conseguimento della certificazione di parità di genere alle imprese e stabilito quali sono gli enti abilitati alla certificazione.
Tale certificazione è stata prevista dalla legge di modifica del “Codice delle pari opportunità”, in attuazione del PNRR ed in particolare del progetto «Sistema di certificazione della parità di genere», il cui obiettivo è la definizione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere con particolare riferimento alla retribuzione corrisposta, alle opportunità di progressione in carriera e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche con riguardo ai lavoratori occupati di sesso femminile in stato di gravidanza.
La certificazione può essere richiesta da qualsiasi azienda e, quindi, non solo da quelle che occupano oltre cinquanta dipendenti tenute alla presentazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile.
I parametri minimi per il conseguimento della certificazione sono quelli individuati nelle Linee Guida (Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022). Al rilascio della certificazione in conformità di tale prassi, provvedono gli organismi di valutazione della conformità accreditati in questo ambito.
CNA è in grado di fornire adeguato supporto rispetto a tutto il processo che porta al rilascio della certificazione in oggetto, per maggiori informazioni contattare:
Fabio Casalin, Responsabile divisione consulenza specialistica
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