Il testo di legge contenente le “norme per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale” è stato approvato in Senato lo scorso agosto. Il DDL volto a ridurre anche in Italia gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione dei prodotti alimentari, agroalimentari e farmaceutici è quindi diventato ufficialmente legge. Gli obiettivi della nuova legge anti-sprechi sono quelli di

  • favorire il recupero e la donazione delle eccedenze a scopo solidale e sociale, destinandole ai poveri e ai bisognosi;
  • cercare di limitare l’impatto negativo sull’ambiente e sulle risorse naturali promuovendo il riuso e il riciclo dei prodotti;
  • contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e dello spreco alimentare;
  • investire energie sull’attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione delle istituzioni e dei consumatori, soprattutto i più giovani.

Cosa cambia, rispetto a prima, per il settore no profit?

I soggetti DONATARI (cioè gli enti che possono ricevere in donazione questi prodotti) sono stati fino ad oggi le sole ONLUS iscritte all’anagrafe unica delle ONLUS o ONLUS di diritto, cioè le associazioni di volontariato e le cooperative sociali.

Con la L. n. 166 del 19 agosto 2016, la platea dei donatari è invece estesa a tutti “gli enti pubblici e gli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività d’interesse generale anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale, nonché attraverso forme di mutualità” . Ovvero a tutti coloro che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita di prodotti alimentari, farmaceutici o altri prodotti, agli indigenti.

La norma prevede inoltre alcune semplificazioni per gli adempimenti conseguenti alla donazione, sia nei confronti dei donatari che delle imprese donatrici, e mette in campo agevolazioni fiscali riservate a quest’ultime.

Per ulteriori informazioni:
Paola Nizzi, Responsabile CNA No Profit
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