Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il 16 Luglio 2018, ha reso noti gli importi delle deduzioni forfetarie di spese non documentate per il periodo di imposta 2017:

  • Trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore ALL’INTERNO DEL COMUNE IN CUI HA SEDE L’IMPRESA = euro 13,3 per ogni trasporto (35% di euro 38,00)
  • Trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore OLTRE IL COMUNE IN CUI HA SEDE L’IMPRESA = euro 38,00 per ogni trasporto

La deduzione spetta una sola volta per ogni giorno di effettuazione di trasporti, indipendentemente dal numero dei viaggi.

Il comunicato del MEF stabilisce anche la misura relativa al contributo al Servizio Sanitario Nazionale versato sui premi di assicurazione per i veicoli di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 115 Q.li: fino ad un massimo di euro 300,00 per ciascun veicolo.

E’ stata poi confermata l’utilizzazione del medesimo codice tributo dell’anno scorso: “6793”.

Si tratta di cifre lontanissime dalle aspettative delle imprese: 51,00 euro oltre il comune e 17,85 euro in ambito comunale! Con questa differenza: ogni impresa pagherà maggiori imposte per importi che vanno da 770 a 2.000 euro. Ma venendo al metodo, rimane sconcertante l’atteggiamento del Ministro Danilo Toninelli che interviene su ogni questione che riguardi gli immigrati, i massimi sistemi ma, nonostante le ripetute richieste, non si cura minimamente di avviare un confronto con la categoria ed ascoltare le problematiche che ogni giorno affliggono le imprese di autotrasporto e che frenano il rilancio dell’economia! È oltremodo preoccupante che il Ministro Toninelli, assumendo questo atteggiamento, disattenda palesemente uno dei principali punti cardine sui cui si fonda il codice che regolamenta questo settore in caso di sciopero.

Sono 117.784 (al 31.12.2017) le imprese di autotrasporto iscritte alla CCIAA; di queste di queste 81.103 (68,86% del totale) sono imprese artigiane (sino a 8 addetti): tutte rivendicano il diritto al confronto ed al lavoro!