CNA Modena denuncia l’incongruenza del coprifuoco alle 22 e i dubbi interpretativi delle nuove norme. Necessario attivare al più presto la campagna vaccinale nelle imprese

“Un decreto che presenta incongruenze scarsamente comprensibile e che è largamente incompleto”. Così Alberto Papotti, segretario provinciale di CNA Modena, descrive il Decreto riaperture.

Una posizione, quella dell’Associazione, fortemente critica, a cominciare dal coprifuoco. “L’orario delle 22 condiziona eccessivamente il lavoro degli esercizi di ristorazione, non tenendo conto dei comportamenti sociali, in particolare nei mesi estivi. Che senso hanno iniziative opportune e condivisibili come quella del Comune di Modena e dei Tavoli sotto le stelle, se l’obbligatorietà del rientro viene confermata alle 22? Senza contare che limitando gli orari di apertura si favoriscono, anziché evitarli, gli assembramenti”.

Poi la questione dell’attività all’aperto: quand’è che un’area può definirsi tale? Una finestratura rientra in questa definizione? “Il rischio è di alimentare le interpretazioni e assistere a comportamenti diversi da comune a comune. Insomma, così non va, e per questo scriveremo ai rappresentanti modenesi delle istituzioni, a tutti i livelli, per chiedere di intervenire in due direzioni. Da una parte, rendere davvero esecutive queste riaperture, che sulla base di quanto previsto nel decreto sarebbero solo di facciata, dall’altra intervenire per chiarire i tanti punti oscuri”.

“In ogni caso – conclude Papotti – è evidente come l’accelerazione del programma delle riaperture e, soprattutto, il controllo dell’epidemia si basi sulla campagna vaccinale. Da questo punto di vista ribadiamo la disponibilità delle imprese a contribuire al suo potenziamento. Lo dimostra un questionario che abbiamo sottoposto ai nostri associati e che ha visto l’immediata risposta di oltre 250 aziende con il coinvolgimento di circa 4.000 persone tra dipendenti e titolari, questi ultimi disposti a pagare la somministrazione dei vaccini nei propri stabilimenti o nei poliambulatori privati, altro strumento fondamentale in questa direzione. E’ importante che le istituzioni, una volta che siano disponibili i vaccini, diano operatività al protocollo firmato nei giorni scorsi.”.