Nell’attuale fase di crisi che sta colpendo con forza le imprese dell’Emilia Romagna, quelle con titolare straniero mostrano dati in controtendenza: in tre anni sono aumentate come numero e nel 2013 le imprese nate sono superiori a quelle cessate. Inoltre la propensione all’imprenditorialità degli stranieri che vivono nella nostra regione è molto elevata, simile a quella degli italiani.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’indagine “Rapporto immigrazione e imprenditoria 2014” realizzata dal Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con Unioncamere, Cna, Camera di commercio di Roma e Money Gram. Se ne è parlato oggi nel convegno “L’impresa straniera Made in Italy” in programma alla Cna Emilia Romagna in via Rimini 7 a Bologna. Al convegno sono intervenuti tra tra gli altri Maria Paola Nanni, Centro Studi e Ricerche idos, curatrice del volume; Sonia Bonanno, servizio politiche per l’industria, l’artigianato, il commercio, l’agricoltura della Regione Emilia Romagna; Paolo Govoni, Presidente Cna Emilia Romagna; Fosco Corradini, Responsabile politiche per l’integrazione Cna nazionale.
In due anni, dal 2011 al 2013, le imprese straniere in attività in Emilia Romagna sono aumentate del 7,4%, passando dalle 42.600 alle 45.700. Nello stesso periodo le imprese con titolare italiano sono invece calate del 2,4%.
La consistenza delle imprese straniere è mostrata anche dal saldo tra nascita e cessazioni: nel 2013 in Emilia Romagna sono nate 6.021 aziende con titolare immigrato e ne sono cessate 4.470, quindi il saldo è positivo con 1.551 unità. Le imprese italiane nel 2013 hanno segnato un saldo negativo di -2794: 29.228 nate, 32.022 cessate.
In regione il 9,8% delle imprese ha un titolare straniero. L’indice di imprenditorialità di queste aziende è molto elevato: 8,5 imprese straniere ogni 100 abitanti stranieri. Un indice molto simile a quello degli italiani, 9,6 imprese ogni 100 abitanti, che è uno tra i più elevati d’Italia.
Scorrendo l’indagine, si evidenzia che l’etnia albanese è quella prevalente tra gli imprenditori stranieri; che Bologna è la provincia con più imprese in termini assoluti (9.667 imprese), quella di Reggio Emilia la più elevata in percentuale (il 12,7% delle imprese ha il titolare straniero). Infine che il settore delle costruzioni è quello con più imprese straniere (43,4%) seguito da commercio e attività manifatturiere.
Modena, con un 9,6% di imprese straniere sul totale, occupa il sesto posto, al di sotto della media regionale (9,8%), dove si passa dal 12,7% di Reggio Emilia al 7,1% di Ferrara. Le costruzioni è il settore dove è maggiore la prevalenze di imprese straniere (quasi una su cinque), seguita dal comparto manifatturiero (11,9%) e dal commercio (10,4%). Se nel resto della regione l’etnia con il maggior tasso di imprenditorialità è quella albanese, a Modena, invece, il maggior numero di imprenditori stranieri arriva dal Marocco (15,3), poi dalla Cina (15,1%).
“L’impresa straniera contribuisce alla ricchezza regionale – ha spiegato Paolo Govoni, Presidente Cna Emilia Romagna – porta infatti un valore aggiunto del 7,2% all’economia dell’Emilia Romagna e contribuisce alla coesione sociale. L’impegno di Cna è quello di promuovere la cultura d’impresa negli stranieri, in modo che possano crescere sul mercato, allo stesso tempo che la loro attività si svolga nel rispetto delle stesse regole che valgono per tutte le imprese”.
![]() Allegato rapporto immigrazione e imprese |
![]() Allegato comunicato stampa |