Il Bonus 200 euro è un’indennità una tantum anti-inflazione a favore di lavoratori, titolari di trattamenti pensionistici o di disoccupazione, prevista dal Decreto Aiuti (DL 50/2022) come misura di potenziamento del potere d’acquisto del reddito delle famiglie contro il caro prezzi. In pratica, il cosiddetto Bonus 200 euro è una nuova misura istituita dal Decreto Aiuti con cui il Governo tenta di compensare, seppur in minima pare, i rincari in bolletta e l’aumento del costo della vita dovuto al caro prezzi generato dall’impennata dell’inflazione in questo 2022. Si tratta di un’erogazione in denaro, che spetta una volta soltanto, parametrata al reddito personale e non a quello familiare.

In attesa del decreto attuativo

Si parla da mesi di questa forma di aiuto contro l’inflazione ma una risposta certa ancora non c’è: la macchina organizzativa dell’INPS e delle casse previdenziali dovrebbe partire nelle prossime settimane. Manca ancora il decreto attuativo che definisce i requisiti e le modalità di domanda per l’accesso al beneficio! Sono il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che hanno il compito di stabilirli.

Alcune indiscrezioni

Secondo le indiscrezioni, nel decreto attuativo della misura – per la parte riguardante questa categoria di beneficiari della somma unta tantum – il bonus spetterà ad autonomi INPS e ai professionisti ancora in attività iscritti alle Casse di previdenza private che, nell’anno d’imposta 2021, non abbiano superato il tetto dei 35mila euro di reddito. Da questa soglia sono esclusi i trattamenti di fine rapporto, il reddito dell’abitazione e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.

Il pagamento andrà richiesto all’INPS o alle Casse professionali, in base all’iscrizione. La liquidazione della somma una tantum sarà effettuata soltanto dopo la verifica del possesso dei requisiti.

Perché si parla di click day?

All’origine della lentezza dell’iter di attuazione del bonus 200 euro per le partite IVA sembra esserci una questione di risorse e la necessità di far quadrare i conti per evitare disparità tra autonomi e professionisti e altre categorie di beneficiari e beneficiarie.

Solo a inizio agosto, con il DL Aiuti bis, è arrivata una nuova iniezione di fondi che ha fatto ripartire la macchina organizzativa. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco durante la conferenza stampa del 4 agosto ha sottolineato: “Si stanziano 100 milioni per i lavoratori autonomi che, dato lo stanziamento precedente di 500 milioni, non sarebbero riusciti a ottenere 200 euro”.

Fin dall’inizio dei lavori il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottolineato l’importanza di garantire alle partite IVA lo stesso trattamento riservato agli altri beneficiari, ma fin dalla prima lettura della norma la disparità nei tempi di attesa per ricevere il pagamento è apparsa in maniera chiara.

La lunga gestazione sembra essere stata necessaria a garantire un’indennità contro il caro prezzi di 200 euro anche a tutte e tutti gli autonomi e a tutti e tutte le professioniste che hanno i requisiti per ottenerla. Ma, in ogni caso, la prova finale sulla sufficienza delle risorse potrà arrivare solo quando la procedura per l’invio delle domande sarà attiva.

Come CNA stiamo continuamente monitorando la situazione e  lavorando per far apportare i correttivi necessari a non lasciare fuori nessuno degli aventi diritto.

A questo link l’analisi CNA sul tema già espressa il 30 maggio: https://www.cna.it/il-bonus-200-euro-e-per-tutti-ma-gli-autonomi-incasseranno-una-cifra-piu-bassa/

Una cosa è certa: un click day è assolutamente da evitare!

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