“L’avvio del nuovo corso di Laurea Magistrale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina dell’Università di Modena e Reggio Emila rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo di competenze in un settore fondamentale quale quello del biomedicale e più in generale per la salute”. Così Cesare Galavotti, presidente della CNA di Mirandola e dell’intera Area Nord, saluta l’indirizzo di studi che sarà ospitato proprio nella città dei Pico.

“La collaborazione tra pubblico e privato – Fondazione di Mirandola e Università di Modena e Reggio Emilia – continua Galavotti – è stata fondamentale per definire e dare inizio a questo progetto, in grado di favorire crescita e innovazione in un settore strategico per il nostro territorio e per tutto il Paese”.

Secondo l’Associazione, infatti, l’insediamento di un percorso così importante a Mirandola rappresenta una grande opportunità per tutte le imprese del settore disponibili ad accogliere gli studenti e a collaborare in modo fattivo con il sistema della ricerca, cogliendo le sfide in termini di competenze e sviluppo.

Sempre di più i prodotti e le soluzioni che nascono all’interno delle imprese per il sistema Sanitario Nazionale devono rispondere ai requisiti che stanno tra l’ambito biomedico e clinico e quello tecnologico, in cui la parte digital è sempre più preponderante e questo percorso è strategico per lo sviluppo del distretto del biomedicale.

“Per tutte queste ragioni – conclude il presidente locale di CNA – riteniamo che la Laurea Magistrale a Mirandola rappresenti una grande opportunità per tutto il territorio in termini di valorizzazione delle nostre eccellenze e di crescita di una nuova offerta di servizi qualificati per rispondere alle esigenze di studenti, imprese e cittadini. Ma non possiamo fermarci qui: proponiamo, infatti, di iniziare un percorso di approfondimento per generare idee e progetti per il prossimo futuro e potenziare il ruolo della nostra biomedical valley, che deve iniziare a fare i conti con un processo di ristrutturazione globale del settore, ma anche con provvedimenti incomprensibili e ingiusti come il payback sanitario.”