“Le prime indicazioni della manovra di bilancio e del decreto fiscale preoccupano per gli effetti negativi su artigiani e piccole imprese”. Così Claudio Medici, presidente provinciale di CNA Modena, pur manifestando apprezzamento per la decisione del Governo di evitare il temuto aumento dell’Iva e confermare l’ecobonus, commenta le indiscrezioni relative alla Legge di Bilancio 2020.
In particolare, le modalità ipotizzate per il contrasto delle frodi in materia di crediti fiscali e l’obbligo del committente di versare le ritenute operate dalle imprese di tutta la filiera dell’appalto sui propri dipendenti provocherebbero un ulteriore insopportabile aggravio nell’amministrazione delle piccole imprese, peraltro già in difficoltà a causa del peggioramento della situazione economica.
“Soltanto sul nostro territorio – analizza Medici – stimiamo possano essere più di 20.000 le persone fisiche con partita iva con ricavi o compensi inferiori ai 60.000 euro. Si tratta di contribuenti che non possono essere gravati da una legislazione fiscale di per sé pesante per le imprese strutturate, figuriamoci per le micro-realtà. Realtà che magari non contribuiscono all’occupazione subordinata come una grande industria, ma che rappresentano quella autoimprenditorialità che riduce la disoccupazione e fa benessere”.
“Non è solo una questione livello di tassazione decisamente elevata: lo studio Comune che vai, fisco che trovi curato dall’Ufficio Studi di CNA Nazionale, ha dimostrato come siamo ormai attestati attorno al 60%. La lotta all’evasione fiscale – continua il Presidente di CNA Modena – comincia da un fisco di facile applicazione e che non cambi a seconda del colore del Governo”.
CNA è consapevole delle difficoltà di costruire una politica economica con risorse scarse a causa dell’enorme sforzo per disinnescare le clausole di salvaguardia e della necessità di combattere un’evasione che toglie respiro all’economia, e che tra l’altro è anche fonte di comportamenti illeciti. “Ma la meta deve essere un fisco più giusto, non un sistema sempre più complicato, che non consente nemmeno di valutare investimenti e strategie, visto l’incertezza che lo contraddistingue”.
“Confidiamo nel confronto delle parti sociali con Governo e Parlamento per apportare miglioramenti alla manovra, con particolare riferimento agli artigiani e alle piccole imprese”, chiosa Medici.