Benzina e gasolio cresciuti del 9% da inizio anno
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er gli autotrasportatori costi in crescita di 1.000 euro

Un aumento che sfiora il 9% in nemmeno tre mesi, quasi il 15% da novembre 2020. Stiamo parlando del prezzo benzina e gasolio, che da quattro mesi sta letteralmente galoppando, basti pensare che dall’inizio dell’anno, un pieno da 50 litri è mediamente aumentato di 6 euro e 23 cent per la benzina e di 5 euro e 85 cent per il gasolio.

Un problema per i consumatori (CNA Modena stima un aumento annuale, per il proprietario di un’auto di media cilindrata, che si aggira attorno a 230 euro, in base ovviamente al chilometraggio), ma soprattutto per gli autotrasportatori, i taxisti, noleggiatori con conducente e tutti coloro che fanno della circolazione uno dei fattori per la propria attività professionale.

Stimiamo che su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 225 euro all’anno sia per la benzina che per il gasolio.

“Non bastano le condizioni di lavoro non consone, i servizi igienici chiusi, l’impossibilità di fermarsi per un pasto decente, la mancanza di docce, il ritardo dei ristori: ora la categoria deve fronteggiare questa vera e propria corsa al rialzo del prezzo del carburante, che, calcolando una percorrenza di circa centomila chilometri annui, determina maggiori costi di circa 1.000 euro”, sottolinea Franco Spaggiari, responsabile di Fita CNA Modena.

I mezzi per fronteggiare questi aumenti ci sono – continua Spaggiari – a cominciare dall’eliminazione di almeno alcune delle 17 accise (di queste ben cinque introdotte dal 1935 al 1968) che pesano sul prezzo dei carburanti in Italia, uno dei Paesi dove questi costi sono più alti e che rendono difficile la concorrenza a livello europeo”.

“In tutti i casi – conclude Spaggiari – è necessario che il Governo monitori una situazione davvero poco comprensibile, considerando che le limitazioni agli spostamenti hanno certamente ridotto la domanda”.