CNA Costruzioni e le altre Associazioni Nazionali di categoria hanno scritto una lettera all’On. Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, in merito al caro prezzi (sia dei prodotti siderurgici, sia dei materiali di primaria importanza per l’edilizia).
L’obiettivo è quello di chiedere al Ministro di intraprendere misure urgenti volte ad arginare le dinamiche che si stanno manifestando nel mercato delle costruzioni e di eliminare gli incrementi dei prezzi.
Riportiamo di seguito il contenuto della lettera:
Le scriventi Associazioni nazionali di categoria, che rappresentano e tutelano le imprese artigiane e PMI delle costruzioni, desiderano segnalare alla Sua attenzione un serio problema che rischia di aggravare ulteriormente la situazione già critica in cui versano da anni le imprese del settore.
Nell’attuale contesto favorevole promosso dal Governo, incentrato su azioni strategiche da noi condivise e apprezzate quali quelle indirizzate al nostro settore e inserite nel Recovery Plan, nonché quelle contenute nei diversi provvedimenti normativi mirati alla riqualificazione energetica e strutturale del patrimonio immobiliare nazionale, si sono inserite dinamiche di mercato ingiustificate e incontrollate che pesano negativamente sull’attuazione delle citate strategie di sviluppo e che mettono a rischio quel contesto favorevole in cui il nostro settore e le nostre imprese sperano fortemente, per uscire dalla crisi strutturale in cui versano da oltre un decennio.In particolare, Sig. Ministro, ci riferiamo al problema del caro prezzi segnalatoci in questi mesi dalle nostre imprese che sta diventando non più sostenibile. A causa di tale problema – che registriamo sia per i prodotti siderurgici (ad esempio, ferro necessario al cemento armato e trafilati per travi) che sono aumentati di oltre il 100%, sia per molti altri materiali di primaria importanza per l’edilizia (solo per citarne alcuni, i polietileni hanno subìto incrementi superiori al 40%, il prezzo del rame è incrementato del 17%, il cemento subisce già da tempo incrementi del 10% annui che si aggiungono a quelli dell’anno precedente) – tanti cantieri pubblici e privati rischiano di bloccarsi con gravi ripercussioni economiche e sociali. Situazione analoga rileviamo anche per tutti quei materiali e prodotti che sono necessari per gli interventi di riqualificazione degli immobili che utilizzano i bonus e superbonus messi a disposizione dallo Stato (come ad esempio i cd. cappotti termici, le coperture, gli infissi e tutti gli altri dispositivi tecnici e tecnologici al servizio degli immobili stessi). L’incremento medio complessivo dei prezzi di tali prodotti e materiali supera il 30%.
Questi rincari eccezionali e ingiustificati, alcuni dei quali posti in essere da operatori economici che intendono profittare disinvoltamente dell’auspicata ripartenza del mercato delle costruzioni, rischiano di frenare non solo il mercato della riqualificazione degli immobili ma mettono a rischio anche gli interventi previsti specificamente per il settore delle costruzioni dal Recovery Plan.Per queste ragioni, Sig. Ministro, ci rivolgiamo a Lei affinché accolga questa nostra segnalazione e voglia intraprendere misure urgenti volte ad arginare le dinamiche improprie e pericolose che si stanno manifestando nel mercato delle costruzioni ed eliminare gli ingiustificati e straordinari incrementi dei prezzi. Ciò anche in ragione del fatto che, con specifico riguardo agli appalti pubblici, l’attuale Codice non prevede adeguati meccanismi di revisione prezzi. Mentre, nel caso degli appalti privati, tali revisioni risulterebbero difficilmente accettabili da parte di quei committenti che, avendo concordato l’importo dei lavori sui quali si applicano i bonus fiscali messi a disposizione dallo Stato, non sarebbero più in grado di rivedere i preventivi.
In tale contesto, quindi, sia i contratti pubblici che quelli privati rischiano di non risultare più economicamente sostenibili da parte delle imprese, provocando conseguentemente il blocco generalizzato degli appalti, nonostante gli enormi sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti.
Le Associazioni scriventi sono a Sua disposizione per eventuali approfondimenti e chiarimenti del caso e – allo stesso tempo – confidano in un Suo intervento che argini e ponga fine a quelle azioni speculative che le nostre imprese hanno rilevato e stanno subendo sul mercato in cui operano.
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