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Omar Baraldi (CNA): “Necessario regolamentare gli interventi nel rispetto di tutte le parti in causa, esercenti, residenti e imprese di costruzioni”

“Siamo consapevoli della necessità di semplificare le attività economiche, ma in certi casi, quando queste stesse attività ne impattano altre, probabilmente sarebbe necessario stabilire delle regole precise”. Le attività in questione sono i cantieri edili in Centro Storico, il commento, invece, è di Omar Baraldi, vicepresidente della CNA del Comune di Modena e titolare dello storico negozio La vacchetta grassa, in Corso Canalchiaro.

“Potrebbe sembrare un problema risibile – racconta Baraldi – ma è un fatto che i cantieri si mangino una buona fetta delle vendite d’impulso, per le quali è necessaria la visibilità della vetrina e la piena accessibilità dei marciapiedi. E quando parliamo di fetta, parliamo del 40% degli incassi giornalieri. Pensiamo alla perdita di fatturato che potrebbe avere un negozio alle prese con questi problemi nel mese di dicembre, un periodo determinante per la sopravvivenza di un esercizio commerciale”.

Peraltro, secondo il vicepresidente comunale di CNA Modena, non si tratta solo di un problema commerciale o di estetica cittadina, per quanto questa sia importante in una città che ambisce a recitare un ruolo importante sotto il profilo turistico, ma anche di accessibilità agli esercizi coinvolti dai cantieri.

Questa situazione potrebbe diventare critica appunto in vista del prossimo Natale, un periodo in cui si concentrano i ricavi annuali dei negozi, ma anche nel momento in cui i vari bonus, dal 110% a quello per il risanamento delle facciate, qualora confermato, dovessero dare il via a molteplici cantieri.

Una vicenda nella quale sono in gioco gli interessi dei negozianti, dei residenti e delle imprese del settore della casa – sottolinea Baraldi – rispetto al quale non abbiamo la soluzione in tasca. Crediamo che l’Amministrazione, che in passato ha manifestato nei fatti la sua sensibilità rispetto a questo tema, possa organizzare un momento di confronto che cerchi di mettere d’accordo le legittime ragioni delle parti in causa. Magari, ma sono solo prime proposte, individuando periodi in cui vietare questo tipo di cantieri, almeno per ciò che riguarda i lavori esterni, oppure fissare una premialità per quegli interventi che si risolvano in tempi minori di quelli preventivati o che prevedano abbellimenti delle impalcature con teloni ad hoc simili a quelli utilizzati in occasione della pulitura della Ghirlandina. Un modo per dare visibilità agli esercizi oscurati, ovviamente senza l’applicazione della tassa di pubblicità, che altrimenti suonerebbe come la classica beffa che si aggiunge al danno”.

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