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Ecco i risultati di TrendER, l’analisi di CNA validata da Istat e le proposte dell’Associazione per la sopravvivenza delle imprese

Sono stati resi noti giovedì i dati di TrendER, l’analisi condotta da CNA e validata da Istat per la sua valenza statistica, che ha esaminato, attraverso l’analisi di oltre 13.000 imprese emiliano romagnole con meno di 20 dipendenti (circa 1.400 quelle modenesi) la situazione economica dopo nove mesi di Covid, da gennaio a settembre 2020.

Modena la ritroviamo più o meno a metà della classifica relative alle provincie più colpite dalle conseguenze economiche della pandemia. Il nostro territorio, infatti, con un calo del 12,9% è al quarto posto della graduatoria della diminuzione del reddito, appena sopra il dato medio regionale.

RICAVI TOTALI PER PROVINCE – GENNAIO-SETTEMBRE 2020

N.B.: le stime totali della provincia di Piacenza vanno escluse dalla comparazione territoriale, poiché incomplete

Modena, infatti, risente meno di altre province – come Bologna e soprattutto Ferrara – molto esposte sul lato dei servizi. Perché proprio questi ultimi sono stati quelli a soffrire maggiormente le limitazioni, come si evince dalla tabella seguente che individua il calo nei ricavi provinciali per macrosettori:

Questo, invece, l’ANDAMENTO TOTALE DEI RICAVI PER PROVINCIA E PER TRIMESTRI, dove si evidenzia il picco nel periodo aprile-giugno. Merita di essere evidenziata anche la situazione nel terzo trimestre, periodo nel quale Modena denuncia è al terzo posto per il calo dei ricavi, ancora una volta dietro Rimini e Bologna.

A livello manifatturiero, le criticità maggiori, per il nostro sistema economico, arrivano dal settore abbigliamento (ricavi a – 28,2%), già da anni alle prese con un processo di ristrutturazione che rende particolarmente fragili le aziende. Una situazione che si ripercuote nelle dinamiche occupazionali, come mostra il grafico relativo alle diverse aree e che vede quella di Carpi, dove si concentrano le imprese modenesi dell’abbigliamento, in più evidente difficoltà.

Ma addirittura più grave è la situazione nei servizi, come dimostra il seguente grafico, relativo all’andamento trimestrale, su base regionale, dei diversi settori, e quello del grafico successivo, riferito appunto ai servizi:

Difficile fare previsioni in un quadro di estrema incertezza, condizionato dall’andamento della pandemia.
I dati più aggiornati parlano di un peggioramento, rispetto al trimestre precedente, nel periodo ottobre-dicembre, con un calo complessivo del Pil che potrebbe aggirarsi attorno al 10%. Nel 2021 è previsto un aumento del Pil di circa 4%, grazie anche al recupero delle esportazioni (per le quali è prevista una crescita del 10%) e degli investimenti, mentre il tasso di disoccupazione probabilmente si attesterà all’11%.

LE RICHIESTE

In un simile contesto – osserva Alberto Papotti, segretario di CNA Modena – se vogliamo che la nostra economia si riprenda, bisogna fare in modo che le aziende sopravvivano e per questo abbiamo bisogno di uno sforzo eccezionale sia da parte dello Stato, sia da parte delle banche

“Innanzitutto – prosegue Papotti – è necessario che il tempo per la restituzione dei finanziamenti con garanzia dello Stato che tante imprese hanno contratto prima dell’estate vengano allungati sino ad almeno 10 anni, prevedendo un parallelo allungamento dei tempi di preammortamento. Poi occorre prorogare la moratoria su prestiti, linee di credito, scoperti di conto corrente e smobilizzo crediti ben oltre il 30 giugno, e con una decisione da prendere subito, per dare certezze alle imprese il prima possibile”.

Infine, le perdite che inevitabilmente figureranno nei bilanci 2020 di un’infinità di aziende. Su questo punto CNA Modena chiede un impegno straordinario: “il Decreto liquidità (DL 23/2020) sospende l’obbligo di ricapitalizzazione per le aziende che chiudono il bilancio con perdite rilevanti. Qualcosa di simile dovranno fare le banche: le eventuali chiusure in perdita non dovranno comportare revoche degli affidamenti in essere né incidere sulla concessione di linee di credito o nuovi finanziamenti. E regole analoghe dovranno essere previste per le ditte individuali ed i professionisti”.