Nell’ambito di “Chi ha paura del web?“, l’iniziativa di Confconsumatori nata per aiutare le persone ad affrontare le paure che limitano un utilizzo efficace delle risorse digitali, proponiamo un video – realizzato all’interno del progetto “Consumatori Re-Start” – che raccoglie alcuni consigli utili per difendere i propri dati su internet.

“Chi ha paura del web?” è un progetto Finanziato dal Ministero dello Sviluppo economico (con fondi di cui alla L. 388/2000 – anno 2021).

 

Le insidie di internet

Spam: si tratta di messaggi indesiderati inviati a un gran numero di utenti senza consenso. I gestori di posta elettronica filtrano in modo automatico alcune di queste e-mail; in caso contrario, possiamo spostarle nella cartella “posta indesiderata” ed eventualmente bloccare il mittente.

Una buona idea è quella di creare un account di posta elettronica secondario, riservato agli acquisti online, in modo da separare le comunicazioni davvero importanti.

Attenzione! Non cliccare “a scatola chiusa” sui link inseriti in queste comunicazioni, anche su quelli che riportano il messaggio “clicca qui se non vuoi più ricevere comunicazioni…“: potrebbero nascondere virus in grado di sottrarre dati personali!

 

Uso dell’email

Fingendosi esponenti di banche, società e siti web noti, i pirati informatici cercano di ricavare dati personali attraverso:

  • Phishing: e-mail che riproducono i loghi e la grafica di quelle ufficiali;
  • Smishing: estorsione di informazioni tramite un SMS sul cellulare;
  • Vishing: la stessa cosa può avvenire mediante telefonate.

Spesso, in queste comunicazioni vengono prospettati fantomatici problemi del nostro account e, sfruttando l’equivoco, siamo invitati ad aprire qualche link o allegato, oppure a rispondere con informazioni personali (es.: nome utente, password; IBAN, PIN della carta di credito; data di nascita; codice fiscale).

Attenzione! I nostri dati possono essere utilizzati per fare acquisti online a nostre spese, sottrarre denaro dal nostro conto o compiere illeciti a nostro nome. Non cliccare “a scatola chiusa” su link o allegati!

 

Uso del cellulare

Lo Spoofing consiste nell’invio di SMS o chiamate che sembrano provenire dallo stesso numero e dalla stessa conversazione della vera banca o intermediario (ad esempio, le Poste).

Il SIM Swapping prevede la sostituzione abusiva della SIM del cellulare, dopo aver carpito i dati della vittima (ad esempio, attraverso un virus).

Una volta ottenuto il controllo della scheda telefonica, essa può essere utilizzata per ricevere informazioni come i codici di sicurezza per le operazioni di home banking o acquisti online.

Attenzione! Il telefono potrebbe, in questi casi, funzionare in modo anomalo o perdere il segnale. Fai caso a questi campanelli d’allarme!

 

Alcuni consigli

  • Non aprire allegati (specialmente di tipo “.exe”) o link da indirizzi sospetti o non attendibili: potrebbero contenere virus in grado di carpire i nostri dati.
  • Mai rispondere fornendo dati personali: molto spesso siamo spaventati dai toni allarmistici o minacciosi di questi messaggi. In realtà, è molto probabile che si tratti di una truffa: nessun ente affidabile ci chiederà mai informazioni personali tramite chiamate, e-mail, sms o social.
  • Alcuni indizi ci aiutano a capire che si tratta di un tentativo di truffa: errori grammaticali/di traduzione, indirizzi e mittenti bizzarri o toni esageratamente minacciosi.
  • Se hai il dubbio che la comunicazione provenga da un canale ufficiale, contatta direttamente l’assistenza clienti per avere chiarimenti.
  • Per le e-mail sospette, segnala al gestore di posta elettronica: la procedura varia a seconda del provider (controlliamo sul sito). Spesso viene istituito un apposito indirizzo per le segnalazioni, del tipo abuse@provider.it