Sabato 19 ottobre 2024, a Bologna, si è tenuta l’Assemblea Nazionale dei Riparatori di Elettrodomestici, un evento che ha richiamato oltre 100 partecipanti tra artigiani, rappresentanti di categoria e funzionari del settore. Il presidente Lorenzo Bellachioma ha presentato una relazione esaustiva e appassionata, analizzando lo stato di crisi che attanaglia la categoria e delineando un quadro complesso per il futuro dei Centri di Assistenza Tecnica (CAT) autorizzati.
Una categoria in crisi
Bellachioma ha iniziato il suo discorso ringraziando CNA Nazionale e le varie autorità presenti, per poi soffermarsi sulle difficoltà che il settore dei riparatori sta affrontando. Ha tracciato un quadro che parte dagli anni ’70, quando la professione fioriva, per arrivare alla situazione attuale, caratterizzata da margini di guadagno sempre più ridotti, una concorrenza feroce e l’aumento dei costi operativi.
Nel suo intervento, il Presidente ha sottolineato come la digitalizzazione forzata e l’obbligo di gestione dei rifiuti derivanti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) abbiano aggravato ulteriormente la situazione, aumentando la burocrazia e i costi a carico dei riparatori. L’emanazione di normative sempre più restrittive, come il DM 65/2010 per la gestione dei RAEE e il regolamento sugli FGAS per la gestione dei gas fluorurati, ha reso ancora più difficoltoso il lavoro quotidiano degli artigiani. “Tutto questo – ha dichiarato Bellachioma – sta determinando un aumento significativo e insostenibile dei costi, mentre i prezzi degli elettrodomestici nuovi sono fermi o in calo, rendendo le riparazioni meno convenienti”.
Il declino delle riparazioni fuori garanzia
Uno dei punti cardine del discorso è stato il crollo delle riparazioni fuori garanzia, che in passato rappresentavano una fonte di guadagno importante per i CAT. Oggi, le riparazioni fuori garanzia non offrono più margini sufficienti, soprattutto a causa della concorrenza di organizzazioni nazionali online che offrono servizi di riparazione per qualsiasi tipo di apparecchiatura a prezzi molto competitivi. Inoltre, i pezzi di ricambio sono facilmente reperibili online, spesso a costi inferiori rispetto a quelli offerti dai CAT stessi, riducendo ulteriormente il vantaggio competitivo dei riparatori autorizzati.
Questa situazione, unita alla riduzione del numero di artigiani in Italia – da 1,9 milioni nel 2012 a 1,5 milioni oggi, con una perdita di circa 400mila artigiani nel solo 2023 – lascia presagire un futuro ancora più incerto per la categoria. “Tra dieci anni – ha affermato Bellachioma – il numero di artigiani in Italia rischia di ridursi drasticamente, con la sopravvivenza di pochi settori”.
Le richieste ai produttori e alle istituzioni
Il presidente ha poi lanciato un appello ai produttori di elettrodomestici, chiedendo una revisione delle politiche nei confronti dei CAT autorizzati. L’attuale sistema, che obbliga i riparatori a sostenere i costi delle garanzie senza un adeguato riconoscimento economico, sta portando molti professionisti a disdire i contratti di assistenza, con un numero crescente di chiusure di attività. Bellachioma ha invitato le case produttrici a ripensare il loro rapporto con i CAT, sottolineando come, senza il supporto dei riparatori, il diritto alla riparazione rischi di rimanere solo sulla carta.
Ha inoltre auspicato un intervento concreto da parte delle istituzioni per ridurre la burocrazia e garantire una maggiore tutela per i piccoli artigiani. “Le nostre imprese non riescono più a sostenersi – ha dichiarato Bellachioma – dobbiamo avere il coraggio di rialzare la testa e mettere a disposizione la nostra professionalità per chi è disposto a riconoscerla e a pagarla il giusto”.
Il diritto alla riparazione: un’opportunità di rilancio?
Un’ulteriore speranza per il futuro della categoria potrebbe arrivare dalla nuova direttiva europea sul “Diritto alla Riparazione”, che prevede norme obbligatorie per i produttori, volte a garantire servizi di riparazione più accessibili e tempestivi. Tuttavia, Bellachioma ha avvertito che, senza il coinvolgimento e il supporto dei riparatori, tale direttiva potrebbe restare solo sulla carta, priva di effetti concreti.
Conclusioni e futuro della categoria
Bellachioma ha concluso il suo intervento con un appello ai colleghi e alle istituzioni: “È essenziale formarsi, aggiornarsi e migliorare la nostra professionalità per restare competitivi. Non possiamo più permetterci l’improvvisazione, i clienti giudicano in fretta e vogliono servizi puntuali e precisi. Dobbiamo prepararci alle nuove sfide e instaurare un rapporto di fiducia con i produttori”.
L’assemblea si è poi chiusa con un dibattito aperto, durante il quale sono intervenuti i partecipanti, esprimendo preoccupazioni e proponendo possibili soluzioni per salvaguardare il futuro della categoria.