La manovra di Bilancio per il 2018 porta in dote agli artigiani e alle piccole imprese molte conferme attese, relative al sostegno degli investimenti, ma non affronta il nodo cruciale della elevata pressione fiscale sulle imprese, che, vale la pena ricordarlo, nel nostro territorio, tra imposte nazionali e locali sfiora il 60%.
“C’è soddisfazione – afferma il presidente di CNA Modena Claudio Medici – per aver ottenuto la riconferma delle agevolazioni per gli investimenti collegati al piano Impresa 4.0, del bonus per le ristrutturazioni e gli interventi di efficienza energetica e per il fatto che sia stato reso strutturale lo sgravio contributivo per i giovani assunti con contratto a tempo indeterminato. Non possiamo invece accettare che il capitolo fiscale si esaurisca con la sterilizzazione del previsto aumento dell’IVA”.
In particolare, CNA stigmatizza la clamorosa retromarcia su due misure introdotte lo scorso anno a favore delle piccole imprese: il differimento dell’entrata in vigore dell’IRI, che sottrae 2 miliardi di alleggerimento della pressione fiscale, e la mancata previsione del riporto delle perdite nel regime per cassa, che lo rende di fatto inutilizzabile. Nonostante la legge, le piccole imprese continueranno a pagare tasse su redditi non incassati.
Il consueto “attacco alla diligenza” ha poi finito col disperdere in mille rivoli le risorse disponibili, seguendo una prassi si sperava ormai superata, anziché concentrarle verso poche ma qualificate misure per il reale sviluppo del Paese. “Il riferimento – continua Medici – va innanzitutto alla deducibilità dell’IMU su capannoni, laboratori e negozi beni strumentali all’attività delle imprese. Una battaglia di civiltà fiscale che continueremo a sostenere con determinazione nella prossima legislatura”.
Di fatto – insiste il presidente della CNA modenese – da troppo tempo riceviamo promesse per soluzione di problemi reali delle imprese, che possano contribuire a liberare risorse per la crescita, come appunto la deducibilità dell’Imu. Promesse che sono alla base di un bla bla che ci ha definitivamente stancati. Per questo ad inizio dicembre abbiamo iniziato una campagna sui social network, attraverso l’hashtag #bastablabla che, nel caso della Legge di Bilancio, ci ha aiutato a raggiungere qualche risultato non scontato, e che proseguiremo in futuro. Perché a dire #bastablabla non è solo CNA con una campagna stampa, ma soprattutto l’insieme di migliaia di voci di imprenditrici e di imprenditori troppo spesso indicate come la vera spina dorsale del nostro Paese, ma poi dimenticate nei fatti”.