CNA Area Terre d’Argine: anche il commercio alle prese con i danni diretti ed indiretti determinati dal caro bollette
Ormai quello il problema del rincaro dell’energia – elettricità, gas, ma anche il petrolio e con esso tutti i carburanti – è generalizzato e non è più una questione delle sole industrie energivore, ma anche delle attività commerciali, dello sport, dei servizi alla persona, del turismo e della ristorazione.
Un impatto negativo diretto sotto forma di rincaro delle bollette – in alcuni casi sono stati registrati aumenti di oltre il 300%, ma anche indiretto. “Le vendite natalizie erano andate bene, così come erano cominciati bene pure i saldi – commenta Tamara Gualandi, presidente della CNA Area Terre d’Argine – ma con l’arrivo delle bollette e il rincaro generalizzato dei prezzi abbiamo verificato un vero e proprio congelamento le vendite. Un problema che si ripercuote sulle filiere a monte, ad esempio per ciò che riguarda il tessile-abbigliamento”.
“Queste difficoltà, queste incertezze, unite alla paura e alle difficoltà legate alla pandemia stanno mettendo in ginocchio molte piccole imprese. È una vera e propria situazione di emergenza che necessità di interventi appunto emergenziali”, sottolinea Gualandi.
Si tratta di un problema che ha una rilevanza nazionale, ma rispetto alla quale potrebbero essere attivate azioni locali. “Sarebbe opportuno, in considerazione della straordinarietà di questo momento, che le multiutility del territorio riducessero al minimo i margini applicati sui prezzi dell’energia. Uno sforzo necessario per contenere gli effetti di una crisi che potrebbe portare alla chiusura di numerose imprese più di quanto non abbiano fatto i lockdown affrontati per contenere la pandemia”.
Di certo è necessario che il governo vigili sulla determinazione dei prezzi e su eventuali speculazioni, a cominciare dall’andamento del prezzo dell’energia rinnovabile, che vale circa il 45% del mercato dell’elettrico.
“Purtroppo – conclude Francesco Stagi, direttore della CNA locale – stanno venendo al pettine i nodi legati ai mancati interventi da noi sollecitati da tempo per garantire l’equità del sistema distributivo dell’energia, in particolare quella elettrica, che oggi vede le piccole imprese pagare più del doppio rispetto alle industrie questa fondamentale materia prima. Ecco perché oggi più che mai è necessaria una rapida e drastica riforma della struttura della bolletta, così da garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema tra le diverse categorie di utenti e legata all’effettivo consumo”.
Per analizzare questo difficile momento CNA ha organizzato un video dibattito programmato per martedì 8 febbraio, alle 20.30, con il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli ed il vicedirettore del Corsera Federico Fubini con l’obiettivo di analizzare, oltre le cause, anche le possibili evoluzioni della “vicenda energia”.
Per le iscrizioni (l’evento è aperto a tutti), www.mo.cna.it