Dopo una lunga attesa, sono finalmente in dirittura d’arrivo i finanziamenti per la digitalizzazione delle PMI previsto dal Decreto Destinazione Italia, di ormai ben 9 mesi fa. Si tratta di voucher concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, con un massimale di 10 mila euro.

Il decreto Destinazione Italia indica, per questo incentivo, un plafond massimo di 100 milioni di euro che consentirebbero secondo i calcoli del ministero dell’Economia di incentivare circa 10 mila aziende. Di conseguenza la procedura prevede che, nel caso in cui l’importo complessivo dei voucher concedibili sia superiore all’ammontare delle risorse disponibili (100 milioni di euro), il ministero potrà effettuare il riparto dei fondi in modo proporzionale.

In attesa di indicazioni operative certe da parte del Ministero dello sviluppo economico per la determinazione dei termini e modalità di apertura dello sportello per le domande, ricordiamo che le spese ammissibili riguardano:

  • software;
  • hardware;
  • servizi che consentano uno tra sei tipi di attività:
    1. Miglioramento dell’efficienza aziendale;
    2. Modernizzazione dell’organizzazione del lavoro (anche mediante telelavoro)
    3. Sviluppo di soluzioni e – commerce;
    4. Connettività a banda larga e ultralarga;
    5. Collegamento alla rete internet mediante satellite (quindi con l’acquisto di decoder e parabole, dove non sono disponibili soluzioni fisse);
    6. Formazione qualificata nel campo ICT del personale delle PMI.

I servizi e le soluzioni informatiche DEVONO essere acquisiti SUCCESSIVAMENTE all’assegnazione del voucher.

L’incentivo è riservato alle sole PMI che in sede di presentazione della domanda abbiano dichiarato che l’importo del voucher richiesto non è tale da determinare il superamento del massimale “de minimis” di loro spettanza.

Le istanze andranno trasmesse esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica che sarà disponibile sul sito del Ministero; le imprese quindi dovranno disporre di un indirizzo di posta elettronica certificata e di firma digitale del legale rappresentante.

Non sono ammesse le imprese che:

  • sono sottoposte a procedure concorsuali
  • si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata o di concordato preventivo;
  • hanno ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese.

Sarà nostra cura informarvi in modo tempestivo e puntuale all’uscita del decreto attuativo.

Servizio Incentiviamo – CNA Modena
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