La Regione Emilia Romagna ha pubblicato le nuove “Linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi”, che recepiscono le linee guida nazionali approvate dal Ministero della salute nel 2015 (non ancora pubblicate in GU e quindi non costituiscono al momento uno strumento ufficiale) e forniscono indicazioni per applicarle nel territorio regionale.

Le linee guida sta che le strutture con impianti a rischio effettuino periodicamente la valutazione del rischio.
Per le strutture che sono anche luoghi di lavoro, dove vi sia un rischio da esposizione ad acqua anche potenzialmente nebulizzata, la valutazione è obbligatoria, in considerazione del fatto che il rischio derivante da Legionella, è classificato agente biologico piuttosto rilevante.

Le attività principalmente interessate sono le strutture turistico-ricettive; gli stabilimenti termali; le strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio assistenziali; ma vengono fornite indicazioni anche per il rischio associato ad attività lavorativa, quali operatori sanitari e altre categorie di lavoratori, ad es. movimento terra; giardinieri; addetti impianti di depurazione, addetti alla pulizia negli autolavaggi, ecc.

Gli impianti interessati sono invece:

  • gli impianti idro-sanitari,
  • gli impianti areaulici,
  • gli impianti di raffreddamento a torri evaporative e a condensatori evaporativi,
  • gli impianti a servizio delle piscine e degli idromassaggi alimentati ad acqua dolce.

Per effettuare la valutazione del rischio ciascuna struttura può avvalersi di esperti (es. igienista, microbiologo, ingegnere con esperienza specifica, ecc.).
Le linee guida regionali, su questo aspetto, risolvono una criticità differenziandosi dalle linee guida nazionali, nelle quali è previsto che la valutazione deve essere effettuata da figura competente, responsabile dell’esecuzione di tale attività.

Per la gestione del rischio nelle strutture turistico-ricettive, socio-sanitarie e socio assistenziali e negli stabilimenti termali la Regione prevede la nomina di un responsabile, che comprenda l’importanza della prevenzione e dell’applicazione delle misure di controllo.
Nelle strutture sanitarie, invece, è prevista la costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare.

Rispetto alle linee guida regionali pre-vigenti restano comunque validi gli obiettivi definiti in quella sede tra cui il contenimento del rischio e la riduzione del numero dei casi di legionellosi agendo prioritariamente sulle situazioni più critiche, sia con interventi preventivi che con provvedimenti efficaci di controllo nel momento in cui predetti casi si verificano.

Nel 2016 si è registrato il numero di segnalazioni più alto (290 casi) pertanto attraverso le predette linee guida si è ben pensato di aumentare i controlli ai fini di una migliore e più concreta gestione della prevenzione.

Per informazioni:
Giovanni Flori
Responsabile CNA.COM
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