È sempre più frequente l’utilizzo dei cosiddetti voucher da parte dei soggetti che operano nel mondo del NO PROFIT, come strumento utilizzato per remunerare prestazioni di servizio: ad esempio pulizie, manutenzione del verde, custodia impianti e mansioni del genere.

Con il recente chiarimento da parte dell’INPS viene confermato che le associazioni che pagano i propri collaboratori con i buoni lavoro, NON sono da considerarsi “IMPRESA”. Pertanto, si conferma che ogni ENTE NO PROFIT, nell’ambito della propria attivita’ istituzionale, può utilizzare voucher per remunerare ogni singolo prestatore, fino a un massimo di Euro 7.000 netti all’anno (pari a 9.333 lordi) e non di euro Euro 2.000 netti all’anno, che corrisponde invece al limite previsto per le imprese e per i professionisti.

Viene confermato, inoltre, che gli enti No Profit possono acquistare i voucher non obbligatoriamente attraverso vie telematiche, ma ancora recandosi presso le tabaccherie o esercizi similari.

Rimane inteso che qualora i voucher venissero utilizzati dagli Enti no profit nell’ambito della attivita’ d’impresa, cioè in riferimento alla loro attività “commerciale”, il limite rimane quello di Euro 2.000.

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