Il 26 luglio scorso si è tenuto un incontro, nell’ambito delle trattative per il rinnovo del CCNL Artigiani e PMI dell’Edilizia e affini, tra le Associazioni nazionali di categoria, CNA/Costruzioni, ANAEPA/Confartigianato, FIAE/Casartigiani, CLAAI Edilizia, e FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA –CGIL.

In apertura di incontro, il Presidente Nazionale CNA, poi sostenuto dai rappresentanti delle altre Associazioni di categoria presenti, ha dichiarato la trattativa sospesa fino a quando non verrà superato il grave attacco all’autonomia contrattuale del CCNL per i dipendenti delle imprese Artigiane e PMI dell’edilizia e affini.

Le Organizzazioni Artigiane hanno fatto presente che, per la ripresa delle trattative, occorre il superamento di una serie di passaggi contenuti nel recente verbale d’accordo tra ANCE-Coop e FENEAL FILCA e FILLEA. In particolare, laddove si afferma che tutte le imprese iscritte alle Casse Edili, indipendentemente dal CCNL adottato, devono applicare alcuni accordi raggiunti tra le organizzazioni confindustriale e cooperativa e i sindacati dei lavoratori.

E’ opinione delle Organizzazioni Artigiane che la rottura del patto intercategoriale sia stata motivata dalla necessità di garantire a tutte le organizzazioni del settore una sostanziale omogeneità dei livelli retributivi, peraltro già attuata concretamente con il rifiuto di posticipare la decorrenza dell’ultima tranche di aumenti prevista dal contratto precedente. Non è pertanto accettabile cercare di imporre alle imprese artigiane e PMI costi non previsti dal contratto sottoscritto dalle loro rappresentanze, costi peraltro presenti solo nel nuovo accordo per l’industria edile.

Non è possibile, né compatibile con la vigente legislazione del lavoro, sostenere che ciò che si concorda in un CCNL valga obbligatoriamente anche per chi applica altri ed autonomi CCNL, sottoscritti tra le organizzazioni comparativamente più rappresentative.

Le imprese artigiane e PMI del settore edile che applicano il CCNL Artigiano e PMI, non accetteranno di applicare coercitivamente ciò che viene concordato in altri contratti, per il solo fatto di essere iscritte nelle casse edili di promanazione del CCNL Industria. Questo è ancora più vero in quei territori dove non esistono alternative, visto che in molte regioni non sono presenti Edilcasse o Casse Edili Artigiane, per la responsabile scelta fatta in passato di non dar vita a nuovi enti bilaterali, nella prospettiva (di fatto rimasta quasi sempre disattesa) di una progressiva unificazione dei diversi sistemi bilaterali.

Le Associazioni hanno conseguentemente deciso di inviare alla CNCE, e quindi a tutte le Casse edili, una diffida a non porre in essere comportamenti concreti lesivi dell’autonomia contrattuale del settore artigianato e PMI.

CNA Costruzioni Modena ha già provveduto ad informare le Casse Edili della nostra Provincia affinché vi sia l’immediato recepimento delle azioni e delle decisioni assunte dalle Associazioni Nazionali di Categoria.

CNA Costruzioni ha così inteso difendere e valorizzare l’autonomia contrattuale del CCNL per i dipendenti delle imprese Artigiane e PMI dell’edilizia e affini, a tutela delle imprese che rappresentiamo.

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