“Abbiamo appreso con disappunto e dispiacere la notizia dell’annullamento della Fiera di Campogalliano, un evento che può essere considerato storico per la comunità, visto che vanta un passato di oltre 200 anni. Ma il nostro disappunto non è motivato solo da aspetti folkloristici o legati alla tradizione: riteniamo che costringendo i piccoli paesi a rinunciare ad appuntamenti come sagre e feste di piazza si fa il gioco di chi vuole ingenerare il clima del terrore”.
È il commento di Nives Canovi, neo presidente della sede di CNA Campogalliano-Soliera, all’indomani della decisione che ha portato, giocoforza, all’annullamento della attesa fiera di Campogalliano.

“Pur condividendone gli obiettivi, ci pare una decisione semplicistica quella applicare le medesime norme ad un concerto da 250.000 persone e a una fiera di paese, eventi diversissimi per tipo di pubblico e modalità di fruizione”.

Secondo la presidente della locale CNA, è opportuno mettere mano al più presto al decreto per riportare la questione della sicurezza, che merita la massima attenzione, per riportare adeguatezza rispetto alle dimensione e alla caratteristiche dei diversi eventi che si vanno a normare.
“Il rischio, infatti – sottolinea Canovi – è che diventi impossibile, o comunque oltremodo costoso, organizzare anche solo piccoli eventi che, però, rappresentano tanto per le singole comunità. Ed è inaccettabile continuare a scaricare sui territori, oltre ai tagli di bilancio, come accaduto in questi anni, anche il peso di responsabilità così grandi. Senza dimenticare poi che iniziative di questo tipo rischiano di creare problemi di finanziamento anche a tutte quelle attività volontaristiche che approfittano di queste iniziative per raccogliere fondi spesso indispensabili alla loro attività”.

“Stando così le cose – chiosa Canovi – quale sarà la prossima fiera, il prossimo evento che dovrà essere cancellato perché non più sostenibile?”